L’impatto del 5G sulla mobilità sarà dirompente e avrà un effetto diretto sulle automobili, non più solo sulle informazioni disponibili ai guidatori. Quali scenari si aprono e le sperimentazioni in corso in Italia

L’avvento del 5G apre la strada all’Internet delle Cose nella mobilità e ad automobili a guida autonoma grazie all’allargamento della capacità di banda e alla riduzione della latenza. E’ così prossimo a determinare un nuovo ciclo di innovazione che cambierà molto il settore. Intanto in Italia sono state avviate diverse sperimentazioni sulla mobilità intelligente in molte città.

5G e mobilità, cosa cambierà

Già oggi, l’impatto di Internet in questo ambito è evidente. Navigatori e app che indicano la rotta da seguire e le condizioni del traffico, informazioni in tempo reale sui mezzi pubblici, servizi avanzati di car sharing, nuove tipologie di servizi taxi e NCC. Già nel 2016 il car sharing era utilizzato da oltre 14 milioni di persone nel mondo, tramite 160 mila veicoli complessivi. Nella sola Parigi si contano quasi 4000 vetture per il car sharing, oltre 2000 a Milano e 1500 a Roma.

Tuttavia, finora tale impatto è stato “limitato” a fornire agli esseri umani informazioni in tempo reale per prendere al meglio le proprie decisioni connesse alla mobilità o alla guida. Con l’arrivo del 5G, l’informazione avrà invece un effetto diretto sulle macchine, attivando e guidando i veicoli sia dietro comando umano, sia autonomamente. Nel secondo caso, le azioni saranno determinate da complessi algoritmi. Guideranno il comportamento delle auto sulla base di input di dati elaborati in tempo reale.

Le sei tipologie di automazione delle auto

La SAE (Society of Automotive Engineers) ha classificato l’automazione delle auto secondo 6 tipologie. Da quelle in cui il pilota svolge tutte le funzioni (livello 0) a quelle con qualche funzione automatizzata (livello 1). Passando per le auto a guida semi autonoma (livello 2, come la Tesla S e la Mercedes Classe E,) fino a identificare 3 ulteriori tipologie di guida autonoma che variano per la necessità di supervisione umana in caso di imprevisto. Le condizioni in cui sono in grado di gestire le operazioni (livello 4) fino all’automazione totale (level 5) che identifica veicoli in grado di guidare in ogni situazione, indipendentemente da fattori quali la tipologia di strada e le condizioni climatiche.

Secondo Pwc, dal 2025 tutte le auto vendute saranno tutte “connesse”, e le auto a guida semi-autonoma, cioè in grado di guidare da sole in determinate condizioni, saranno 33 milioni. Le auto a guida completamente autonoma (livello 5) saranno disponibili solo dopo il 2025, e potrebbero raggiungere quota 12 milioni di unità vendute nel 2030.

Queste innovazioni, oltre a dispensare le persone da una attività quotidiana che può risultare faticosa, porteranno a una gestione intelligente del traffico e a una drastica riduzione degli incidenti stradali.

Auto a guida autonoma e inquinamento: otto possibili scenari

Più complesso l’impatto sulla riduzione dell’inquinamento. Secondo diversi studi potrebbe verificarsi persino un incremento dell’energia consumata per via di un aumento degli spostamenti. Della loro lunghezza e del numero di persone che ne potrebbero usufruire. Il NREL (National Renewable Energy Laboratory) vede otto possibili scenari sulla diffusione dei veicoli a guida autonoma. Che dipendono in larga parte dal tipo di utilizzo (privato o condiviso). Determinerebbero un impatto sui consumi che va da – 83% fino a +217% rispetto a quello attuale. Molto dipenderà anche dalla legislazione che verrà adottata dai vari Stati e a livello internazionale.

Le sperimentazioni in Italia

In Italia il decreto Smart Road approvato lo scorso febbraio prevede interventi alla diffusione della connettività per la gestione intelligente del traffico. Da realizzare in una prima fase (entro il 2025) sulle infrastrutture appartenenti alla rete TEN-T (Trans European Network – Transport) e su tutte le autostrade. Nello stesso decreto è stata anche prevista la possibilità per il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di autorizzare la sperimentazione su strada di veicoli a guida autonoma.