Vittorio Colao è il nuovo Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale. Cosa significa questo per l’Italia?

Chi è Vittorio Colao

Vittorio Colao è un dirigente d’azienda, famoso per le sue importanti posizioni come CEO della compagnia telefonica Vodafone (dal 2008 al 2018). In seguito entra a far parte del comitato direttivo della Verizon Communications, agenzia statunitense sempre nell’ambito delle telecomunicazioni.

Non è nuovo nel panorama politico italiano: nell’Aprile 2020 è a capo della task force per guidare il paese nella cosiddetta Fase 2 per la ricostruzione economica del paese. Infine da pochi giorni è diventato Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale.

Perché la sua nomina è importante

Vittorio Colao
@Formiche.it

La linea economica e digitale di questo personaggio è quella che è già stata intrapresa in parte dal Governo Conte, ovvero il passaggio dal contante alla moneta digitale, anche tramite la famosa Lotteria degli scontrini e in seguito dal Cash back.

Il passaggio alla moneta digitale è infatti sempre stato uno degli argomenti principali per l’idea di contrasto alla lotta all’evasione fiscale. I pagamenti digitali sono infatti tracciabili e controllabili, a differenza di quelli in contanti che favoriscono i pagamenti in nero.

L’importanza di Colao è riscontrabile anche solo dal fatto che avrà voce sulla gestione di una quota importante delle risorse del Recovery Plan, circa il 20% del totale come richiesto dall’Unione europea. Un altro progetto importante all’orizzonte è la spinta per l’adozione nazionale della rete unica del 5G, così da riuscire a fare un ulteriore passo avanti.

La nomina di questo ministero è fondamentale, perché mette finalmente al centro un tema importantissimo che è spesso dimenticato nel nostro paese, ovvero il passaggio al digitale. Questo fenomeno è corso più veloce inevitabilmente per la pandemia di Covid. Infatti l’utilizzo di strumenti digitali è ancora oggi considerato uno strumento utile per evitare i contatti non necessari.