Cunta Sù vi racconta un aspetto del nuovo Dpcm: le scuole chiuse, ancora una volta.

La situazione finora

Fino a questo momento la situazione era abbastanza semplice: per le scuole d’infanzia la presenza era sempre garantita in zona gialla ed arancione. Per le superiori invece la situazione era più flessibile, come spiega Orizzonte scuola:

Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica. Almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica è svolta tramite il ricorso alla didattica a distanza

Per quanto riguarda invece la zona rossa, le scuole d’infanzia sono sempre garantite. Invece dalla seconda media in poi si svolge tutto a distanza, come spiega sempre Orizzonte scuola:

Le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza. Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità

Con il nuovo Dpcm ci saranmo ancora le scuole chiuse?

Col il nuovo Dpcm del 6 marzo le scuole rimarranno chiuse in zona rossa e potenzialmente anche arancione e gialla, come spiega La Stampa:

Confermata la chiusura delle scuole nelle zone rosse mentre nelle zone arancioni e gialle saranno i presidenti di regione ad avere la facoltà di chiudere quando si raggiungono i 250 casi positivi ogni 100mila abitanti

Insomma, la decisione finale per le zone arancioni è dei presidenti di regione ed i sindaci.

L’opinione di Cunta Sù

È innegabile che la scuola è stata fra gli ambienti più colpiti da questa situazione, creando disagi agli studenti e agli insegnanti, nonché ai genitori stessi. In questa situazione si vede ancora la fragilità del sistema scolastico, ancora ancorato a metodi novecenteschi e incapace di guardare ad una DAD efficace. Ovviamente la colpa non è delle scuole ma di chi, per anni, ha governato senza portare cambiamenti significativi.

Al momento il mio consiglio è, se si è in zona arancione e gialla, di informarsi sullo stato della propria regione e pure presso gli istituti stessi per avere delle conferme. Se volete un approfondimento a colpo d’occhio del nuovo Dpcm vi consiglio l’articolo della Stampa. Se invece vi interessano le ultime decisioni sulla scuola vi rimando ad Orizzonte scuola.